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Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali

(C.N.I.I.T.)

 

“Il nome di Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali (C.N.I.I.T.) enfatizza il valore partecipativo offerto a varie realtà religiose, di formazione più o meno recente, che possono trovare in questo organismo di base, uno spazio di espressione sociale e culturale. Sociale in quanto si manifestano anche al di fuori della loro appartenenza associativa specifica. Culturale, in quanto testimonianza della grande vitalità spirituale che in Italia si è andata delineando soprattutto nel corso del decennio a cavallo tra un secolo che finiva ed uno che iniziava….” (cfr.  Sandra Chistolini, "Pedagogia e Carisma nella Globalizzazione", Pensa Multimedia Ed., 2003).

 

Ufficialmente registrata il 15 settembre 1994, con l’impegnativo nome che era già segno di un profondo coinvolgimento civile e culturale - senza alcun scopo di lucro, è utile precisarlo - in tematiche nelle quali la rinascita spirituale della persona nella società contemporanea, trovava, sin dal suo esordio, nuovo vigore e chiara valorizzazione.

Sin dal primo incontro, aperto ad ogni realtà religiosa, si  comprendeva che lo scopo sarebbe stato certo nobile, ma delicato e forse anche ostico, in un contesto sociale ancora non investito dal flusso immigratorio che avrà a  verificarsi  nel decennio seguente ed ancora sprovvisto degli strumenti, di analisi critica, necessari  per una adeguata comprensione della complessa realtà connessa all’articolata problematica che siamo usi definire, oggi: Intercultura, multiculturalità e quant’altro, a volte di problematico, può essere correlato al fenomeno epocale dei flussi migratori e dei connessi  cambiamenti che stanno coinvolgendo, più corretto sarebbe dire sconvolgendo, l’assetto economico sociale, financo geo politico, di interi continenti.  

La C.N.I.I.T.  promuove la sua prima tavola rotonda l’11 maggio 1992,  pur non essendo ancora legalmente costituita, presso l’Aula Magna dell’Università Valdese di Roma.  Mentre si presenta ufficialmente al pubblico nazionale, il 27 settembre del 1994, presso la Sala Protomoteca in Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma Francesco Rutelli e dell’Onorevole Paola Gaiotti De Biase: deputato del Partito Democratico della Sinistra, già componente della commissione cultura e di quella delle attività giovanili. L’occasione, da alcuni definita storica, fu quella di una tavola rotonda dal titolo "Rinascita Spirituale e contesto Metropolitano. Il contributo di Roma per il dialogo interreligioso e la pacifica convivenza dei popoli". L’evento fu presieduto da Mauro Laeng, artefice della riforma scolastica attuata dal Ministro Berlinguer, oltre che Ordinario di Pedagogia, prima nell’Università “la Sapienza” e poi nell’Università Roma Tre.

A distanza di pochi mesi (1 novembre 1994) la Consulta, favorisce un nuovo incontro comparativo teorico- esperienziale dal titolo "Meditazione e vita in città", presso l’Istituto San Leone Magno in Roma, con il coordinamento di Maria Immacolata Macioti, docente di sociologia presso l’Università “La Sapienza”. Ad ambedue gli incontri, che ottennero un incredibile riscontro di pubblico, parteciparono relatori e rappresentanti di varie comunità religiose e laiche sia italiane che estere.

Nel 1995 l’Associazione Nazionale Centri di Iniziativa Sociale, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Parlamento Europeo, conferisce alla Consulta il “Premio Internazionale La Plejade”, quale “vincitore assoluto per l’associazionismo di impegno spirituale”; nella motivazione al prestigioso riconoscimento – in precedenza attribuito anche a personalità quali: Gorbaciov e Madre Teresa di Calcutta - si legge che la Consulta “rappresenta un punto di riferimento interreligioso e interculturale tra persone  e gruppi alla ricerca di sé, mantenendo sempre l’attenzione sull’impegno morale e su quello spirituale, in un costante cammino di auto coscienza ed autorealizzazione” (Roma, Montecitorio, 27 giugno 1995, IX° Edizione).

            Per quanto concerne i rapporti con il mondo accademico italiano, la Consulta, già nel luglio del 1995, invia una lettera all’Università di Teramo, con allegato progetto di realizzazione, per l’allestimento di un ambiente riservato sia alla preghiera interconfessionale che alla meditazione laica, nella nuova sede della prestigiosa istituzione di studi superiori.

È sempre per il tramite del suo  storico presidente, il dottor Pasquale Cardinale, che la Consulta aderisce alla campagna intesa a proteggere i bambini ed i giovanissimi dai messaggi di violenza che provengono dalla televisione, disattenta alla dimensione sacra dei più piccoli: “condividiamo profondamente le ragioni psicologiche, sociologiche e pedagogiche che sono alla base della vostra encomiabile iniziativa e ci permettiamo di supportarla, in osservanza di quelle che sono nostre specifiche prerogative, con una ulteriore motivazione di ordine spirituale” (dalla lettera alla “Casa delle Arti e del Gioco” Campagna “Firma per cambiare la TV per bambini e giovanissimi”, Roma, 10 gennaio 1996).

            Nel tentativo di offrire una lettura etica della politica, la Consulta invita esponenti religiosi e laici di numerose realtà associative, alla Sala Borromini (Roma, 11 maggio 1995) per riflettere sul tema "Ricerca Spirituale e Impegno politico. Contributi dei rappresentanti di diverse tradizioni e discipline spirituali". Questo percorso di valorizzazione della dimensione spirituale della politica è rinforzato dalla richiesta che la Consulta inoltra al Presidente della Camera dei Deputati (On. Luciano Violante) che, in data 23 settembre 1998, riceverà ufficialmente una delegazione della Consulta. Tale incontro sancisce, ufficialmente, l’inizio di un processo, tuttora in corso, mirante alla realizzazione di uno spazio laico di meditazione e preghiera interconfessionale in Montecitorio

“Meditazione in parlamento” è il nome dell’iniziativa proposta dalla Consulta che, a far data dal 1995, si è adoperata per l’istituzione, a Montecitorio, di una sala di meditazione-aconfessionale, aperta anche al pubblico, per Deputati e Senatori, nonché di tutto il personale preposto al funzionamento del Parlamento italiano. Un po’ sull’esempio della “stanza delle preghiere” già allestita nel Parlamento tedesco, o della “sala di meditazione” delle Nazioni Unite. Nel corso di oltre venti anni, tale proposta ha coinvolto esponenti di diverso orientamento politico: dal Verde Gianni Mattioli, al forzista Umberto Giovine, fino a Giorgia Meloni, suscitando anche l’interesse dell’allora Presidente della Camera Fausto Bertinotti. Parimenti grande è stato l’interesse mostrato dalla stampa nazionale. Si vedano a riguardo gli articoli:

  • "Onorevoli colleghi è ora di meditare", di Claudio Lamparelli, Panorama, 22.3.2007.

  • "Alla Camera la stanza per meditare via al progetto Bertinotti-Portoghesi", di Alessandra Longo, la Repubblica.it, 3 marzo 2007.

  • "L’Onorevole si darà alla meditazione", Il Messaggero, 10.9.1995.

Fonte: comunicato stampa della C.N.I.I.T

 

Un altro importante dibattito pubblico si è rivelato quello svolto dalla Consulta presso il Palazzo delle Esposizioni (Roma, 6 giugno 1998), dal titolo "Angeli a Montecitorio. Impegno Spirituale e Lavoro Politico", in occasione della pubblicazione del libro omonimo del professore Carlo Crocella (Consigliere Anziano della Camera dei Deputati, esponente della Consulta fin dalla fondazione e della stessa Responsabile Nazionale per i rapporti con gli Organi Istituzionali). In quella stessa occasione viene annunziata la creazione del Museo delle Religioni, che si era ipotizzato poter realizzare a Castel S. Angelo. Progetto ancora in corso di lavorazione ed in parte confluito, come idea di incontro di civiltà e culture sul territorio, nel progetto di Realizzazione di un Centro Interreligioso e Multiculturale, in Civitavecchia, il porto di Roma, Poggio Paradiso: Porto dei Culti e delle Culture (1999). Per inciso, il Comune di Milano inaugurerà nel 2015 una struttura simile a quella da noi già pensata sul finire degli anni novanta: il MUDEC, Museo delle Culture. Ognuna delle iniziative menzionate e le innumerevoli altre ad oggi realizzate, sono segno della operosità delle persone, non molte, ma fortemente motivate, che, con determinazione, contribuiscono volontariamente, alle attività della Consulta. Dette persone credono sinceramente nella positività degli scopi che la stessa persegue, creando, fattivamente, a loro volta, crescita nelle individualità e miglioramento nella collettività.

 

Lo statuto della Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali

 

 

 Art.1 - L'associazione non ha fini di lucro, è apartitica e persegue i seguenti scopi:

 a) incrementare le occasioni di dialogo fra i rappresentanti delle confessioni religiose e gli esponenti del mondo culturale e accademico, fra gli operatori sodali impegnati per lo sviluppo spirituale dell'individuo e della società per la pace e la tutela delle libertà di coscienza e di religione;

 b) contribuire ad attenuare, mediante il confronto aperto delle posizioni, eventuali situazioni di attrito o conflitto che dovessero sorgere o svilupparsi su base religiosa, o comunque in base a motivazioni d'ordine confessionale;

 c) garantire al pubblico l'accesso ad una corretta informazione circa le dottrine religiose e contenere la diffusione del pregiudizio;

d) predisporre attività didattiche che consentano di divulgare le acquisizioni proprie alla storia delle religioni, oltre l'ambito specialistico;

 e) contrastare sul piano culturale, informativo e legale, ogni tendenza che pretenda di subordinare il pieno inserimento dell'individuo nella società ad una attenuazione o comunque ad una deroga dei principi religiosi professati;

f) combattere ogni forma di discriminazione religiosa e tutelare coloro che, a prescindere dall’appartenenza confessionale, abbiano subito torto a causa della fede che professano;

 g) cooperare con le forze politiche, i giuristi, gli organi centrali e periferici dello Stato in vista della promulgazione di una Legge sulla libertà religiosa in Italia che, sul lungo periodo, consenta il superamento del modello concordatario e delle intese, non più adeguato all'attuale complessità sociale.

 

Art. 2 - L'opportunità di aderire alla consulta e offerta a quanti, singoli o associati, riconoscendo I ‘esistenza di una Realtà Trascendentale assoluta, ovvero di un Principio Unico e Sovrano regolante l'universo, intendono adoperarsi per l'evoluzione del sottile e segreto Centro Vitale esistente in ogni essere umano. La coerente testimonianza della fede d'appartenenza o il compimento della personale ricerca interiore dovranno accompagnarsi al rispetto assoluto delle peculiarità delie differenti Tradizioni spirituali, unitamente ad un sincero desiderio di condivisione e conoscenza.

 

Art. 3 - Possono aderire alla Consulta coloro che ne condividano le finalità e ne accettino lo Statuto. La domanda di adesione va presentata al Consiglio direttivo.

Gli anni successivi al 1999 hanno visto la Consulta presente a livello scientifico, accademico, associativo, per offrire: informazione, documentazione, arricchimento in manifestazioni nelle quali viene ribadita la natura laica di questo organismo, interlocutore, tra l'altro, del Comune di Roma, del Parlamento Italiano, della Santa Sede, delle Università, e proponente la riflessione interreligiosa con azioni culturali di indubbio valore ecumenico. I diversi interventi possono essere sintetizzati, secondo tematiche che riguardano:

 

  • la sensibilizzazione dell’opinione pubblica per la formazione  di una mentalità attenta al rispetto di sentimenti religiosi spesso poco conosciuti;

  • la proposizione all’attenzione mondiale di figure nobili, testimoni di un ecumenismo permanente;

  • la presentazione di tecniche, strumenti, procedimenti, mezzi intesi alla congiunzione dello spirituale che è nell'uomo con lo spirituale che è nell'universo, come l'introduzione alla meditazione orientale e occidentale;

  • l'inserimento della dimensione spirituale nella vita parlamentare italiana con richieste intese a aprire ad una nuova concezione etica della politica;

  •  la difesa delle minoranze nell'Europa orientale e negli Stati nei quali si ravveda la necessita;

  • la salvaguardia di luoghi di culto come la grotta-romitorio di David Lazzaretti a Montorio Romano, presso la quale il Comune ha posto una lapide a commemorazione della permanenza in Sabina del Fondatore della Chiesa Giurisdavidica (cfr. F. Pitocco, 2000, 133-146).

Dal punto di vista della documentazione raccolta la Consulta conserva:

  • le lettere scritte per la difesa e la rappresentanza dei gruppi minoritari, in particolare il carteggio tra Mauro Laeng e l'ambasciata di Romania presso la Santa Sede in Roma (estate 1995);

  • il materiale di divulgazione di produzioni artistiche, culturali ed editoriali a carattere interculturale e interreligioso (I Festival Valle Giulia. Rassegna Interetnica-multiculturale della città di Roma, Roma, 14-21giugno 1995) ed altri;

  • i dibattiti apparsi sulla stampa circa la comunicazione sui movimenti spirituali (cfr. P. Gagliani;  1994/1995; G. Moltedo, 1995; Video senza compromessi, 1996) ed altri;

  • l'adesione al progetto Worldbrotbers, con il quale la nuova associazione di volontariato (la C.N.I.I.T. è anche questo) ribadisce la propria intenzione di operare nel campo della comunicazione tra comunità umane, soprattutto religiose, favorendo l'incontro e le iniziative comuni (Comunicare: confrontarsi per ritrovarsi nell'Oltre, Roma, 22 ottobre 1996, Palazzo della Cancelleria);

  • la discussione sui temi della riforma legislativa concernente le Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi, suggerimenti al testo presentato dal Presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati (n. 3947 del 3 luglio 1997);

  • i contatti epistolari con le istituzioni pubbliche e private, le comunità religiose, gli uffici diplomatici (India, Romania, Giappone, Tailandia, ed altri), il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, anche in preparazione e durante il Giubileo del 2000;

  • i testi scritti  memoria della cooperazione con l'Università Roma Tre (2001-2002), quest’ultima è da annoverare nel registro degli impegni meglio riusciti e senz'altro qualificanti la presenza della Consulta nel quadro culturale internazionale.

Roma, Montecitorio, 27 giugno 1995/IX edizione. A fianco del professore Carlo Crocella, presidente della Consulta (terzo da sinistra): Luigi Ingrao, Mons. Luigi di Liegro (fondatore della Caritas), Vincenzo Piga (fondatore dell'Unione Buddista Italiana), Gianfranco De Turris (Presidente della Fondazione Julius Evola), Daniele Garrone (Pastore Valdese, docente alla Facoltà valdese di teologia), Manuela Sandun Paggi (dirigente del Movimento "Amicizia Ebraico Cristiana"), Alessandro Sbardelli (Fiduciario della Società Antroposofica in Italia), Marina Bernardi (Rappresentante del Movimento Italiano Psicosintesi), Mons. Carlo Molari (docente alla Pontificia Università Urbaniana). 

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