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EMILIO SERVADIO E IL SUO MONDO

IN UN RECENTE LIBRO A CURA DI GIOVANNI ERRERA*

 

di GIANNI YOAV DATTILO

Talvolta la lettura di un libro assume una dimensione diversa da quella usuale e diviene esperienza di ascolto e dialogo interiore. E’ questo il caso del libro di Giovanni Errera su Emilio Servadio. Si tratta di una lunga e articolata intervista in cui il noto personaggio narra se stesso (il che è raro per uno psicoanalista) ed offre frammenti della propria visione del mondo su temi estremamente attuali, quali la violenza sui minori, la sessualità, la droga, l’AIDS, l’alcolismo, la poesia ed altri temi ancora.

            Com’è noto, in Emilio Servadio confluiscono le più variegate esperienze di ricerca e di vita. La psicoanalisi, la parapsicologia, la sessuologia, le discipline esoteriche e gli studi tradizionali, il soggiorno in Oriente, l’origine ebraica e la persecuzione razziale sono come tessere di un mosaico che si compongono in una sintesi davvero originale, starei per dire, unica.

            In prima approssimazione si potrebbe rimanere stupiti della coesistenza nella medesima persona di esperienze che potrebbero, in superficie e in una determinata ottica, apparire addirittura incompatibili. Si pensi alla psicoanalisi e agli studi esoterici e tradizionali nonché ai contatti con Evola e il gruppo Ur. A riguardo, lo studioso di cui parliamo ha comunque sempre mantenuto una netta differenziazione di fondo tra il piano scientifico e quello metafisico evitando ogni tipo di confusione e commistione (Cfr. ad esempio il suo libro Passi sulla via iniziatica Ed. Mediterranee, Roma, 1977). Il rigore metodologico caratterizza la ricerca di Servadio nelle scienze, per così dire, “profane” (psicoanalisi, parapsicologia, sessuologia) che, a differenza di altri cultori delle discipline psicologiche, non si è mai abbandonato ad arbitrarie assimilazioni, ad esempio, tra esperienze estatiche e sindromi psicotiche.

Peraltro, gli studi esoterici e tradizionali del medesimo Autore, non sono mai stati contaminati da facili psicologismi o da riduttivismi di stampo psicoanalitico, fondandosi invece sulla meditazione diretta delle fonti e sulla maturazione di una cultura che potremmo definire “qualitativa”, piuttosto che semplicemente acquisita o sommativa.

            Il libro di Errera, dicevo, conquista il lettore soprattutto come esperienza di ascolto, che, d’altra parte, suscita una sorta di dialogo interno con Servadio. Si sente il desiderio di fargli ancora altre domande e di attendere immaginativamente da lui la risposta. In altre parole si viene condotti a rivivere l’intervista “dall’interno”, piuttosto che esserne relegati “all’esterno”, come spesso avviene in opere analoghe. Il linguaggio è semplice e piano, comprensibile ea tutti, anche ai non addetti ai lavori. Il tenore delle domande è molto vario: alcune di tipo autobiografico, altre dirette  a cogliere in sintesi lo svolgimento di una lunga ricerca, altre ancora volte ad una vera e proprie divulgazione non soltanto del pensiero di Emilio Servadio, ma anche di alcuni concetti essenziali delle diverse tematiche di cui egli si è, nel corso degli anni, occupato.

            Il diffuso e “storico” materiale fotografico che correda il libro ne rende ancora più accentuate alcune delle caratteristiche sopra delineate. Certo, il lettore che si aspettasse un’opera critica sul pensiero dell’autore in questione potrebbe forse rimanere deluso, ma non è questa la finalità del libro, già la forma dell’intervista lo esclude in radice. D’altro canto, anche al lettore più esperto viene offerta l’occasione di partecipare al mondo interiore di Servadio, di avere con lui un colloquio più intimo e confidenziale; mentre per chi non lo conosce affatto non c’è introduzione migliore.

            Il sottotitolo del libro “dall'ipnosi alla psicoanalisi”, promette meno di ciò che in realtà offre, proprio perché l’intervista, sia pure in maniera succinta, viene a toccare un po' tutta l’esperienza di Servadio che va ben oltre i due punti di riferimento indicati, pure estremamente significativi.

            In conclusione, non si può che apprezzare l’occasione, offerta al lettore da Emilio Servadio, di ascoltare dalla sua viva voce la storia della sua vita che è poi una pagina fra le più vive della nostra cultura dai primi decenni del secolo ad oggi.

(GIOVANNI ERRERA, Emilio Servadio, Ed. Nardini, 1990, £. 25.000)

 

Gianni Yoav Dattilo

Inedito datato 1990

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