La Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali – vedasi sezione dedicata – ha realizzato, nell’ambito delle iniziative connesse ai propri compiti d’istituto, dei corto e lungometraggi; alcuni dei quali hanno, ormai, valore storico. I migliori di questi sono stati realizzati grazie all’amichevole, generosa, collaborazione di Morando Jr Morandini; regista e sceneggiatore tanto sensibile e geniale, quanto schivo e riservato. Autore che, comunque, non disperiamo poter ancora coinvolgere nella realizzazione di un documentario antologico su tutte le manifestazioni patrocinate dalla C.N.I.I.T., in quasi trent’anni di attività. Di Morando Jr Morandini – che è, per inciso, l’autore del volume Professione Sceneggiatore ed ha collaborato con lo zio, l’indimenticato critico cinematografico Morando Morandini, alla realizzazione de I Morandini delle donne. 60 anni di cinema italiano al femminile – è pure il primo dei documentari che inaugura questa sezione dedicata ai video. Il filmato verte su Damanhur, la più grande comunità d’Europa che, per decenni, è stata partecipe di un proficuo rapporto di collaborazione con la Consulta Nazionale Interreligiosa e delle Istituzioni Tradizionali; vedasi in merito il capitolo La scuola di Damanhur, tratto da LA PEDAGOGIA VERSO LA SOCIETA’ POLISEMANTICA-Il realismo dell’educazione, Sandra Chistolini, CLEUP Edizioni, Padova, 2004;
Marianna Leibl attrice, astrologa, grafologa
di Pacifico Cristofanelli
Marianna Leibl 13 Dicembre 1948 (con dedica in basso)
Non abbiamo molte notizie sulla vita e sulla formazione di Marianna Leibl. Non conosciamo neppure la data della sua morte.
Personaggio solitario e divertente, dai molteplici interessi
Da una dedica autografa sul volume "Psicologia della donna", citato nella bibliografia della IV° edizione di "Grafologia psicologica" mi è stato possibile risalire a due persone che l'hanno conosciuta personalmente: l'artista Enrico Colombotto Rosso (destinatario della dedica) e l'attore Leonardo Botta.
Enrico Colombotto Rosso riferisce con frasi sintetiche questi tratti della personalità di Marianna Leibl: «Donna di origine austriaca, esuberante, riservata, sola. Amava l'esoterismo. Ha partecipato come comparsa in vari film. Ha avuto una parte importante in "Senso" di Visconti. Entrava, rideva, non parlava molto. Diceva: "A fare l'attrice mi diverto e guadagno un po' di soldi"».
L'attore Leonardo Botta, in una ampia intervista rilasciatami a Roma l'11 settembre 2002, fornisce diverse notizie su questo personaggio solitario (ma non solo) e divertente. «L'ho conosciuta nei primi anni cinquanta come amica. Frequentava molta gente importante come Visconti, Fellini. Aveva tanti amici. Conoscevo poco la sua attività di grafologa. Era un personaggio molto curioso. Era abbastanza divertente tanto da cambiare la data sul passaporto. Era anche un po' vanitosa. Credo che sia stata anche molto bella. Era disponibile, ma non sempre. Era meglio telefonare prima di andare a trovarla.
La sua attività principale era l'astrologia. Era conosciuta più come astrologa che come grafologa. Aveva sempre il suo libro a portata di mano. Faceva un tipo di astrologia un po' a parte. Non un'astrologia spicciola. Ci metteva sempre anche la vita.
Viveva bene in una piccola casa con un giardino, un gatto. Era una casa strana, non particolarmente curata, non grande. Viveva molto semplicemente, con i suoi libri, il suo gatto, pochi amici veri.
Scriveva per giornali e riviste. Non credo che abbia scritto altri libri oltre ai due di grafologia e a quello sulla psicologia della donna. Veniva consultata da giornali e anche da persone. Aveva dei rapporti con l'estero. Conosceva la grafologia tedesca.
Credo che abbia fatto anche dei lavori grafologici di tipo peritale, ma era molto riservata nel suo lavoro. Lei aveva degli allievi. Ma poteva anche essere una scusa per non uscire.
Poi faceva delle cose anche come attrice.Ha lavorato con Visconti, Fellini. Credo che Senso sia senz'altro il film più importante.
Era molto amata e anche seguita da attori, attrici, personaggi importanti, soprattutto da Fellini che andava molto spesso a consultarla: era incuriosito da questo personaggio misterioso; si dice che la consultasse prima di assumere attori. Diciamo che il regista era un po' come lei. Ascoltavano tutti ma poi certamente facevano come pareva loro. Questa era la loro prerogativa. Per quanto so, non credo che il consulto da parte di Fellini sia stato così fondamentale nella scelta degli attori. Certamente la interpellava. Fellini andava da lei. Credo che si dessero dei foglietti. Lei scriveva messaggi piccoli. Era molto amica anche di Visconti e di gente importante. Era considerata molto seria, non banale.
Come attrice era un personaggio curioso e divertente. Veniva coinvolta per certe parti, per parti di personaggi curiosi. Lei si divertiva, gli amici la coinvolgevano.
Parlava poco della sua formazione; parlava poco (bene l'italiano e anche altre lingue) ma dava concretezza alla vita. Era una signora concreta. Non perdeva tempo neanche con gli amici. Era molto concisa.
Venne a Roma come grafologa. Il lavoro di attrice è venuto dopo. È venuta quando ha conosciuto molta gente che la trovava molto interessante. Lei è così: disponibile, attenta, ma sempre distaccata. Si capisce che era una persona con una vita interiore anche molto ampia e intensa. Godeva molto della vita e del presente.
Nel suo trasferimento a Roma non c'erano dei motivi politici. Di questo non abbiamo mai parlato. Certamente venivamo fuori dalla guerra, lei veniva dall'Austria, ma era molto interessata al suo lavoro. Credo che ci siano stati proprio dei motivi di lavoro. Una scelta».
Nel risvolto di copertina di Psicologia della donna troviamo una sintesi dei suoi interessi e della sua preparazione: «Un'intensa vita di viaggi, di contatti con popoli e ambienti sociali e religiosi diversi ha accompagnato e alimentato i suoi studi, compiuti a Parigi, a Roma, a Firenze, e volti a tutte le discipline che potessero arricchire il suo spirito e fornire strumenti alla sua indagine. In Svizzera le è stato maestro C. G. Jung».
Sono testimoniati rapporti con personalità di rilievo del mondo culturale e accademico (psicologico e psichiatrico) del tempo e in particolare con il Mario Ponzo (ricordato nella Caratterologia grafologica, Prefazione e p. 66), Antonio Miotto (Prefatore di Psicologia della donna) e Enrico Fulchignoni.
Mario Ponzo effettuò ricerche su diversi processi percettivi, interessandosi di problemi dell'orientamento scolastico e professionale. Nel 1931 successe a De Sanctis nella cattedra di psicologia dell'Ateneo romano. Dal 1943 al 1959 fu Presidente della Società italiana di psicologia (SIPs).
Antonio Miotto pubblica nel 1937 Introduzione alla psicologia della folla e nel 1949 Conoscere la psicanalisi (Milano, Garzanti). Autore di contributi anche giornalistici come quelli sui romanzi d'adolescenza di Moravia, sui problemi del surrealismo, su Fellini o sul Nouveau Roman.
Enrico Fulchignoni (1913-1988) laureato in medicina, assistente e docente di psicologia generale all'Università di Roma e autore anche di diversi studi di psicologia sociale e collettiva, con particolare riguardo ai fenomeni legati alla radio e al cinema.
Pacifico Cristofanelli